Le arti marziali del sud-est asiatico (Filippine, Indonesia e Malesia) sono senza dubbio tra le più affascinanti, misteriose ed efficaci; ma non è semplice coglierne l'essenza, tanto più se occultata volutamente da maestri gelosi dei segreti dell'arte.
Ben conscio di questo stato di cose, il Maestro Cass Magda ha ideato il Buka Jalan, non un nuovo stile (non se ne vedrebbe la necessità, peraltro) ma un vero e proprio metodo per interpretare e carpire i principi di queste letali e scientifiche discipline, discernendo ciò che è vero, semplice e diretto da ciò che è solo apparenza.
Del resto, non potevamo aspettarci altro da uno dei più accreditati insegnanti della famiglia del Jeet Kune Do. E così i principi elaborati dal Bruce Lee (semplicità, immediatezza, efficacia) assurgono nel Buka Jalan di Magda a chiave interpretativa degli stili dell'asia sudorientale. Ma c'è di più: Sifu Cass ha mutuato dal JKD anche la didattica e le modalità d'allenamento, infondendo nella tradizione più pura del Pentjak Silat indonesiano, Kali Silat filippino, e Bersilat malese elementi di scienza del combattimento.
In ossequio ai principi di eclettismo e dinamismo predicati dal Piccolo Drago, Guru Magda ha selezionato di queste arti gli stile che meglio risultano congeniali alle diverse situazioni.
Nel Buka Jalan troviamo innanzitutto lo stile del Pakulan Serak, efficace contro più avversari; questa disciplina, pilastro del Silat indonesiano diffuso dal Maestro, infatti utilizza il principio del "cuneo" per "entrare" negli attacchi degli avversari e quindi dirigerne l'energia con micidiali proiezioni o con la strategia del tenderize, ovvero il colpire continuamente guidando e controllando l'aggressore sino alla sottomissione. In alternativa, differenti opzioni sono fornite dallo stile Cimandi, eccellente nelI'intrappolamento e nella distruzione degli arti, o dallo stile Kari dalle tecniche a forbice e dal Cigalong dagli spostamenti evasivi.
II Buka Jalan inoltre contempla l'ipotesi del combattimento a terra, sia per scelta che per accidente: qui è il campo dell'Harimau di Sumatra, lo stile della tigre, capace di trasformare il terreno in un alleato prezioso. E da terra (ma anche in piedi) si può scegliere anche la via delle Buah Kunchi (tecniche di chiusura, leva e rottura articolare) malesi del Bersilat.
Infine il Kali risponde all'esigenza di difendersi da un aggressore armato. Ancora diverse opzioni, ove le traiettorie circolari dello stile Villabrille lasciano spazio al Larga Mano nel combattimento a !unga distanza e al De Fundo nella medio-corta.
Concludendo, il Buko Jalan dimostra di essere ben lontano dai miscugli di tecniche oggi proposti. E' invece un metodo di analisi creato per assimilare al meglio le meccaniche e le strategie dei vari sistemi di lotta detti sopra; per esso l'allievo è perciò in grado di "fluire" da uno stile all'altro secondo le necessità imposte dalla situazione.